Il labile volo dell'APE
E’ tornata, nelle cronache di questi giorni inquieti e quasi tutti, invero, oramai lo sono, una significativa sensibilizzazione sull’ambientalismo.

Dico con chiarezza assoluta che è una discussione che nemmeno dovrebbe esistere…se l’uomo fosse conscio della sua labilità nel tempo… ed è altrettanto paradossale che esistano non poche reticenze, se non vere e proprie resistenze, nei confronti dell’argomento in questione.
Siamo costretti, giocoforza, a pensare che questi ulteriori negazionisti (pratica assai diffusa in vari ambiti) dei problemi climatici siano assimilabili ad una chiocciola che mangia la propria stessa casa ritrovandosi senza riparo, né tetto…alla mercé degli eventi!
Oltretutto questi negazionisti ad oltranza hanno il coraggio (mefitico) di contestare l’evidenza davanti agli occhi di tutti, in nome sempre della presunta superiorità dell’uomo (bianco) su tutta la natura che lo circonda.
Pertanto in nome e per conto del proprio egoismo e della propria intrinseca cecità, l’homo white modernus et stupidus (concedetemi questa palese forma di falsi neologismi latini) si arroga il diritto di costruire, cementificando, ovunque ritenga necessario ed inquinare proditoriamente e sistematicamente in ogni luogo possibile ed in nome del presunto progresso evolutivo della specie dominante.
Come prova giustificativa addotta dai negazionisti i cambiamenti (visibili a tutti) in atto sarebbero causa di chissà quale evento astrale od addirittura banalmente ciclici….tipo roulette russa per intenderci!
Questa idea è, tuttavia, malsana tanto quanto questi “cattivi maestri” (ritornano sempre) che si espongono bellamente sulla piazza infinita delle sciocchezze…volete l’esempio più macroscopico di questi straordinari esempi di nuovo pensante medioevo… ma ovviamente il nostro buon Donald Trump… il massimo assoluto di profonda stoltezza mescolata all’interesse personale e delle lobbies che difende.
Eliminate e disattese, da parte della sua amministrazione, qualsiasi attenzione al contenimento delle emissioni, poichè le stesse sono il frutto di gente che ha il "sacrosanto" diritto a lavorare ed a produrre!
Ma potrei citare elementi di dubbio gusto recenti ed italici quali Giuliano Ferrara (mente prostituita per antonomasia all’inganno), la becera Rita Pavone e l’arrogante ed impresentabile, anche in una gara di briscola, Maria Giovanna Maglie…
Perché citare questi personaggi, non certo perché hanno vigliaccamente attaccato la credibilità di una semplice ragazzina, per altro affetta da una malattia, sulla quale potremmo anche stare a discutere per ore, ma perché hanno distolto l'attenzione dal reale problema del quale si stava discutendo: i cambiamenti climatici!
Addirittura…quella retrograda della Maglie, ha dichiarato che la investirebbe con la sua auto quella ragazzina svedese (vedere link Youtube)….penso che non ci sia da indignarsi, ma ci sarebbe da reagire con altrettanta furente dialettica nei confronti di una persona che ha proferito tanta “primitiva” bestialità.
Allora esiste o non esiste il problema climatico?
Molti scienziati, fra i quali il nostro Mario Tozzi, affermano che siamo sull’orlo del non ritorno, che abbiamo bruciato la candela da ambo le parti, che è ora che ripensiamo ai nostri stili di vita ed alla costruzione stessa delle moderne, democratiche, società sviluppatesi attorno all’unico mantra vincente…quello del denaro…il feroce, inevitabile, ammaliante Capitalismo ultra/liberista!
Qui si gioca la partita, partita persa in partenza, convinciamoci che è così…gli interessi economici vinceranno sempre e comunque, su tutto e tutti, su qualsiasi etica o morale e quindi sul clima… sacrificabile in nome dell'economia di mercato!
Ma poi…amici miei verdi…credete davvero che una politica di salvaguardia dell’ambiente sia compatibile con gli interessi capitalistici di cui sopra e chiunque detenga lo scettro del comando possa rinunciare a continuare ad arricchirsi?
Ricordatevi che il rispetto della sostenibilità ambientale viene visto come un ostacolo alla produttività in genere!
Così e semplicemente.
Siamo già sconfitti, battuti, questa è una società moderna fondata sul predominio dell’uomo bianco…e non ci vuole un profeta od un catastrofista a dirlo… è destinata inesorabilmente all’autodistruzione per manifesta ingordigia!
Solo che sarà un’autodistruzione lenta…per questo le generazioni di oggi delegittimano quelle di domani, perché è facile imporre il potere dei forti gruppi di potere delle multinazionali che “danno da mangiare al pianeta”…il problema è che questo cibo è una polpetta avvelenata…che ci eroderà con scientifica, risoluta, crudeltà.
Non ci sono soluzioni, abbiamo reso letale questo sistema del produrre in continuazione merci dalla durata sempre minore…e siamo costretti forzatamente a consumarle per procurare da lavorare a noi stessi ed alle future generazioni, il problema è che consumiamo troppo, anche il non consumabile.
Al di là di tutta questa volontaria ironia che sfocia in un amaro sarcasmo… ho solo un’ultima riflessione da inocularvi con assoluta determinazione:
quante Api, un tempo smaniose di mietere preziose messi, hanno visto ronzare i vostri bambini curiosi nei giardini, quante Rane sentite gracidare nelle rogge che circondano i campi invasi di chimica per la sempre maggiore produzione, quante Lucciole vedete nelle afose notti estive irradiare i vostri sogni al cielo?
E di contrasto…quante sgradevoli cimici riempiono le vostre finestre e quante fastidiose zanzare tigre inondano i vostri riposi sulle amache?
Ebbene…chi vince in numero?
O si tratta di evoluzione della specie?
Datevi una risposta e vedrete quale sarà l’atroce risultato!
Non è necessario andare a vedere l’agonia dei poveri Orsi bianchi polari rimasti senza ghiacci né prede per cibarsi, non è necessario essere a conoscenza di enormi isole di rifiuti plastici che le correnti degli oceani creano sulle acque rese intorpidite da indicibile umana ed insipiente sporcizia… basta osservare il mondo che ci circonda per capire che siamo arrivati (quasi…dicono) al punto di non ritorno!
La poesia di Jim Morrison (il cantante dei Doors) rivolta a sé stesso è la nostra nemesi, la nemesi di un intero pianeta: This is the end…my only friend… the end….
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