M'illumino d'immenso
Era il 26 Gennaio del 1917 a Santa Maria Longa,
nel pieno della prima guerra mondiale ed un UOMO, un POETA, un SOLDATO
di nome GIUSEPPE UNGARETTI scrisse queste semplici righe:
M'illumino

d'immenso
una forza interiore ed una speranza coltivata comunque si trovasse nel disagio e nell'orrore di quella prima devastante guerra mondiale.
Un uomo che seppe raccontare quella guerra con poesie brevi
e parole semplici ma che attraverso esse ha penetrato nei meandri più profondi della nostra fragilità umana esaltando la sensibilità nei confronti della stupidità della guerra.
Non spetta a me magnificare le doti poetiche di uno dei nostri
maggiori letterati del novecento, mi interessa, invece, sottolineare
l'attualità di quel messaggio Ungarettiano.
Di fronte al dolore di amici perduti dalla stoltezza, di ossa senza nome,
a paesi distrutti, a territori martoriati........lui ebbe un guizzo,
una pennellata d'autore, il mirabile autore quale lui era.
Di fronte a tutto quell'orrore ebbe la forza di aprire
gli occhi e guardare al mondo che lo circondava con
ancora la speranza della bellezza.
Quella bellezza abbagliante rappresentata
dal segreto disegno dell'infinito che ci circonda
e con gli stessi occhi raggiunti dal sole
aprire se stesso...........
nell'immensità.
Questo ci insegna ancora: il semplice valore della speranza.
Ad ognuno di noi la scelta per la propria di speranza.
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