

"Incultura"...a chi serve?
Fra le tante domande che pervadono il mio pensiero, in questi odierni italici tempi, resi oscuri da un irrazionale (in quanto reazionario) medioevo culturale, ve ne è una che è la stessa sviscerata mirabilmente negli anni 70 da quel fine, lungimirante intellettuale di nome Pier Paolo Pasolini. La domanda è: cosa è la cultura di un popolo e quindi di una nazione? Pasolini affermò, non senza critiche feroci, che la cultura di un popolo è la sommatoria di tutte le culture del pa


Colpiti...affondati!
E fu così che l’onda di quella nuova speranza apparsa nel coagulo informe e fetido della nostra vecchia (e nuova) politica si infranse sulla roccia della Real Politik disgregandosi totalmente…in un sapore amaro da vecchia repubblica o peggio ancora nel viscido ed agghiacciante ricordo dell’ infame impero d’Arcore. Questo è un epitaffio, l’epitaffio del Movimento, che contro ogni principio fatto proprio come costituzione di sè stesso, attraverso la piattaforma della cosiddetta